Le tecnologie dell’Impresa 4.0, tra cui Internet of Things, Intelligenza Artificiale e Blockchain, stanno stimolando cambiamenti strutturali negli assetti sociali e industriali.

I benefici dell’Impresa 4.0 per le imprese sono molteplici, a partire da una maggiore flessibilità produttiva, all’aumento della qualità del prodotto, alla riduzione di costi e sprechi. Inoltre, le tecnologie 4.0 possono contribuire in modo determinante al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDG- Sustainable Development Goals). La gestione della pandemia da Covid-19 ha messo in luce la necessità di accelerare l’introduzione di tecnologie innovative per garantire continuità alle attività produttive. La crisi si è rivelata, quindi, un'occasione per riflettere sulla necessità di nuovi modelli di business orientati all’Impresa 4.0.

Alcune recenti indagini[1] evidenziano una bassa percentuale di imprese 4.0 in Italia, soprattutto fra le micro, piccole e medie aziende.

Per attuare la transizione 4.0, si rende necessario far conoscere alle PMI le opportunità offerte dalla quarta rivoluzione industriale e sostenerle nel percorso di cambiamento, tenendo presente che l’Industria 4.0 impatta anche sulla cultura e sulle pratiche aziendali.

La conoscenza e le competenze del territorio devono essere mappate, gestite e adeguate alle necessità delle PMI. Si richiede pertanto un nuovo modello collaborativo ispirato a modelli di quadrupla elica[2], in cui il coinvolgimento delle istituzioni, imprese, ricerca, e società civile è gestito e coordinato in modo partecipativo. Occorre ripensare i luoghi e le pratiche di scambio della conoscenza per incentivare una partecipazione attiva che sia sostenibile nel lungo termine, prevedendo incentivi appropriati e indicatori di monitoraggio accurati.

A tal fine, i Digital Innovation Hub (DIH) stanno emergendo come uno strumento cruciale per attivare sinergie nei territori con cui fronteggiare la scarsa digitalizzazione delle PMI.

I DIH nascono come broker di conoscenza in grado di selezionare, gestire e tradurre conoscenza per favorire l’introduzione di nuove tecnologie, tipicamente 4.0, nelle PMI. 

Le recenti indagini sui DIH mostrano una molteplicità di strutture e modelli organizzativi, di attività e programmi che meritano di essere condivisi e connessi a livello nazionale ed internazionale.

La previsione di reti intereuropee di DIH si sta muovendo in questa direzione. Le partnership tra regioni di paesi europei diversi potrà innescare la circolazione di conoscenza, favorendo processi e modelli sempre più partecipativi.