Che il rapporto tra donne e informatica continui ad essere difficile, lo certifica il “Women in Digital Scoreboard 2020” della Commissione Europea. In tutta Europa solo il 18% degli specialisti in informatica sono donne, percentuale che scende al 15% se si considera l’Italia. Trattasi di un quadro fortemente influenzato dalla limitata partecipazione di donne nei corsi di laurea in informatica. Come sottolineato dall’indagine Almalaurea sul profilo dei laureati 2019, le donne rappresentano da tempo oltre la metà dei laureati in Italia, quota tendenzialmente stabile che nel 2019 era pari al 58,7% del totale, ma quando si fa riferimento all’area dell’informatica la quota scende al 27%. 

Il fenomeno è evidenziato anche dal report “L'Università nelle Marche - anno accademico 2018/2019”: sui 4 atenei marchigiani ogni anno si iscrivono 6.000 ragazze in più rispetto ai colleghi uomini, ma il bilancio è tutt’altro se ci si sofferma sui corsi di laurea in informatica o ad essi affini. Ad esempio, nel solo corso di laurea in Informatica dell’Università di Camerino degli oltre 600 studenti solo l’11% è donna. 

Si tratta di dati preoccupanti, soprattutto a fronte di una crescente richiesta di professionisti nei settori dell’informatica e del digitale in tutti gli ambiti della società. Avvicinare le ragazze all’informatica, contrastando il pregiudizio ancora oggi dominante che scienza e tecnologia siano soltanto appannaggio maschile, è fattore chiave per colmare il gap occupazionale tra uomini e donne.

La pandemia ha contribuito ad incrementare questa disparità. Anche durante l’emergenza sanitaria in corso, dove quasi tutti i comparti economici hanno evidenziato una flessione nei ricavi, il digitale ha registrato un trend positivo soprattutto con riferimento a tecnologie più innovative quali ad esempio Intelligenza Artificiale, Cloud Computing, Internet of Things, Blockchain e Cybersecurity.  Una maggiore presenza femminile nel digitale, tra l’altro, avrebbe permesso di contrastare il trend, sottolineato nel report ISTAT sul lavoro, che evidenzia che nell’ultimo mese del 2020 ci sono stati 101 mila occupati in meno. Di questi, 99 mila sono donne.

Comprendere appieno la natura dell’informatica, quale arte in grado di risolvere i problemi, aiuterebbe a percepire le scienze, e in particolare l'informatica, come saperi dove i sentimenti e la centralità della persona e dei suoi bisogni sono fondamentali. Contrariamente a quanto si immagina, da sempre l’informatica ha impiegato estro e sensibilità femminile. Basta guardare la storia dell’informatica per scoprire come questa sia stata influenzata dalla presenza di scienziate e studiose brillanti come: Grace Hopper – ideatrice del compilatore, quale sistema in grado di tradurre un programma scritto in un linguaggio di programmazione comprensibile agli umani in istruzioni scritte in linguaggio macchina, famosa anche per aver coniato la parola bug; Margaret Hamilton - direttrice del Software Engineering Division del MIT sviluppò il software di bordo del programma Apollo 11; e Radia Perlman - nota con l’affettuoso soprannome di “madre di Internet” per aver dedicato la sua vita allo sviluppo del protocollo di comunicazione STP.  

Ma ciò non basta, è fondamentale un impegno costante per promuovere e diffondere la cultura delle pari opportunità, cui l’Università di Camerino, e in particolare la Sezione di informatica dell’ateneo Camerte non intendono sottrarsi. 

Per l’anno accademico in corso anche UNICAM ha aderito, unico Ateneo delle Marche, al Progetto NERD? (Non E' Roba per Donne), progetto nato da una collaborazione fra IBM Italia e il Dipartimento di Informatica dell'Università la Sapienza di Roma nel 2013, con l’obiettivo di diffondere la passione per l'informatica tra le giovani studentesse al fine di orientare le loro scelte universitarie, e ad oggi conta la partecipazione di migliaia di studentesse provenienti da tutta Italia. Il progetto animato dalle volontarie IBM, molte delle quali WIT (Women in Technology), si prefigge di mostrare come l'informatica sia una disciplina creativa, interdisciplinare, sociale, e basata sul problem solving, attività nella quale le donne eccellono. Nel corso dell’evento plenario, che si è tenuto in UNICAM in modalità telematica nel pomeriggio del 2 febbraio, è stato illustrato il progetto alle oltre 200 studentesse delle scuole superiori della Regione Marche partecipanti.

La risposta delle giovanissime studentesse non ha tardato ad arrivare. “La presentazione del progetto NERD è stata davvero interessante, perché ci ha aperto un mondo nel campo dell’informatica. Le numerose testimonianze di donne che hanno fatto strada in quell’ambito sono state illuminanti e sicuramente uno spunto per il futuro; perché personalmente non lo conoscevo molto, ma in quelle poche ore ci hanno fatto desiderare di approfondirne la conoscenza e inoltre hanno incrementato la curiosità di attuare concretamente il progetto.” commenta Valentina, 4A liceo Economico Sociale Nolfi Apolloni uno degli istituti che ha aderito al progetto NERD?.


Barbara Re, Sezione di Informatica – Scuola di Scienze e Tecnologie, Università di Camerino e  Prorettrice alle Pari opportunità, tutela e garanzia della Persona dell’ateneo camerte.