Nonostante l’approssimarsi del termine dell’attuale programmazione europea (2014-2020) e in attesa del via ai nuovi programmi comunitari, soprattutto Horizon Europe e l’atteso Digital Europe Programme, le imprese italiane, specialmente PMI, hanno ancora molti strumenti utili al proprio sviluppo cui poter accedere a livello UE.

Due misure in particolare si adattano alle esigenze di crescita e sviluppo commerciale delle aziende laddove nuove idee possano emergere e tradursi in valore socioeconomico, modellando nuovi mercati e posando le basi di un substrato industriale più forte e tecnologico per l’Europa.

Lavorando insieme, partner con conoscenze e competenze complementari, possono trasformare queste idee in prodotti, processi e servizi che possano affrontare le grandi sfide sociali di oggi. È proprio a supporto di questo lavoro comune che si inserisce l’azione Fast Track to Innovation (FTI), una misura completamente bottom-up all’interno di Horizon 2020, che mira a promuovere attività innovative vicine al mercato e aperte a tutti i tipi di partecipanti. L’obiettivo di FTI è quello di ridurre il tempo dall’idea al mercato, e ad aumentare la partecipazione dell’industria e delle PMI ad Orizzonte2020. FTI intende anche coltivare approcci transdisciplinari ed intersettoriali; tutti i tipi di attori dell’innovazione possono così collaborare e lavorare insieme per sviluppare innovazioni sostenibili che affrontino le esigenze e le sfide della società, creando al contempo opportunità commerciali valide. I progetti presentati nell’ambito di questo bando devono essere guidati dalle imprese e devono dimostrare chiaramente un potenziale realistico per la rapida implementazione e immissione sul mercato. Le azioni sostenute devono dunque portare l’innovazione dalla fase di dimostrazione fino alla diffusione sul mercato, comprese attività di pilotaggio, banchi prova, sistemi di validazione in condizioni di lavoro reali, convalida di modelli aziendali, ricerca pre-normativa e definizione degli standard.


L’EIC Accelerator, con un budget di €1.3 miliardi per il biennio 2019-2020, supporta esclusivamente PMI che intendano sviluppare e commercializzare nuovi prodotti, servizi e modelli di business ad alto rischio e ad alto potenziale, in grado di creare nuovi mercati o modificare profondamente quelli esistenti.

L’iniziativa è di sensibile interesse specialmente per le start-up, dato che tra i requisiti previsti dallo strumento vi è la “non bancabilità” delle imprese partecipanti, intesa come l’impossibilità di autofinanziare il progetto di sviluppo che si propone alla Commissione

L’iniziativa si basa sulla Fase 2 dello Strumento per le PMI e si propone di sostenere lo sviluppo e lo scale up delle innovazioni di start-up e PMI, attraverso finanziamenti nella forma di grant (fondo perduto), blended finance, coaching e servizi di business acceleration.

Il contributo a fondo perduto che si può ricevere dalla Commissione UE è pari al 70% dei costi ammissibili, con un’anticipazione fino al 40% degli stessi erogata al momento della firma del contratto con la Commissione UE (no anticipazioni da parte delle imprese aggiudicatarie), con un massimale di 2,5 M €


Lo strumento conserva la natura bottom-up (senza ambiti tematici predefiniti) e la possibilità di presentare in qualunque momento le proposte progettuali, che verranno valutate in occasione delle 4 cut-off annuali (l’ultima del 2020 sarà il 7 ottobre, ma Accelerator ci accompagnerà per tutto il prossimo settennato europeo). Rimane immutata anche la procedura di valutazione a due step, dapprima sulla base dei progetti scritti e presentati e, successivamente, attraverso un pitch a Bruxelles nel corso del quale i candidati presentano le loro innovazioni ad una giuria di investitori, imprenditori ed esperti di business che valuteranno la solidità del progetto.

Articolo di Filippo Bertin, Responsabile finanziamenti europei MIH